Quando succedono certe cose è difficile descrivere quello che si prova; noi con poche parole vogliamo dimostrare la nostra vicinanza a tutti i famigliari di Wouter!
Wouter R.I.P.
...Un compagno di squadra di tutti noi...
Quando muore tragicamente un ciclista che sia professionista, dilettante o amatore la "fitta" al cuore arriva a tutti noi, perchè sappiamo che pedalare è rischioso, possiamo essere abili piloti della nostra bici, avere il casco ma per una coincidenza di fatti può succedere a tutti. Da giovani e atleti agonisti si è incoscienti poi con l'età e la saggezza si diventa più saggi e non si osa più, ripensando a quante volte abbiamo rischiato o rischiano i nostri atleti se siamo allenatori, l'unica cosa che ci rimane è quella di limitare i rischi frenare se serve, valutare il pericolo , guardare sempre avanti, prevedere e saper leggere la "strada", usare il casco, spiegare sempre i dettagli di un percorso , cosapevoli che forse tutto questo non basta.
Ciao atleta tutti noi nei nostri pensieri solitari sulla bici ti ricorderemo
Fabrizio Tacchino - 09/05/11
...Una ferita che rimarrà una cicatrice aperta...
Quante volte ci siamo lanciati a picco con la bicicletta, quante volte siamo caduti a terra e ci siamo rialzati...a causa di queste cadute quante cicatrici abbiamo nella nostra pelle e quante volte le abbiamo mostrate raccontado quello che era successo, fieri di far capire quanto noi ciclisti siamo forti..."l'arte che s'incarna" si dice!
Wouter Weylandt oggi faceva quello che ormai da anni ha sempre fatto, il suo lavoro, la sua passione....andare in bicicletta....ma oggi qualcosa è andato storto...è caduto....si! è caduto...capita spesso a noi ciclisti e chissà quanto volte è successo anche a Wouter...ma oggi lui non si è più rialzato!...questa è una ferita che Wouter non potrà raccontare: rimarrà una cicatrice aperta anche per noi!
Wouter, continuerai a pedalare con noi: sarai sempre nei nostri pensieri!
Ciao Wouter
Mattia Michelusi - 09/05/11
...la morte ghermisce...
Ieri al Giro d’Italia abbiamo vissuto in TV la tragedia sportiva di Wouter Weylandt, ciclista belga di neanche 26 anni,caduto lungo la discesa del Passo del Bocco, nei pressi di Rapallo. Si potrebbe definire una tragica fatalità o anche ... un tragico destino. Comunque ci poniamo ...di fronte alla morte siamo attoniti e impotenti!
La morte ghermisce
ma forse è innocente
si muove senza malizia
perciò di innocenti
a volte si nutre
come di premure un malato.
Forse la morte è innocente
la sbandiera senza malizia
la sua falce beffarda e dolorosa
e da noi esala già forse concepita
quest'ossessione bellissima
che è vita.
Forse la morte è già in noi
quando senza malizia
una sera si annuncia da lontano
coi suoi sonagli d'oro.
[Salvatore Toma]
La morte ghermisce
ma forse è innocente
si muove senza malizia
perciò di innocenti
a volte si nutre
come di premure un malato.
Forse la morte è innocente
la sbandiera senza malizia
la sua falce beffarda e dolorosa
e da noi esala già forse concepita
quest'ossessione bellissima
che è vita.
Forse la morte è già in noi
quando senza malizia
una sera si annuncia da lontano
coi suoi sonagli d'oro.
[Salvatore Toma]
Marco Compri - 10/05/11
Vogliamo ricordare Wouter con la sua vittoria al Giro d'Italia dell'anno scorso:
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